Alcuni rivenditori negano che per i propri clienti i tempi di spedizione siano importanti, ma uno studio dell’università di Santa Clara ha dimostrato che il 26% dei consumatori acquista di più da chi assicura spedizioni in 24-48h
È tutta colpa di Amazon.
Da quando grazie al colosso statunitense hanno potuto abbonarsi al servizio “Prime”, i consumatori si sono abituati a spedizioni veloci che nel giro di uno o due giorni vengono recapitate.
Non è una regola standard, perché in alcuni casi i fornitori hanno bisogno di più tempo, ma la maggior parte delle volte gli ordini raggiungono rapidamente la destinazione grazie ai magazzini che Amazon ha sparso in tutto il globo.
Così, a discapito di ciò che credono molti imprenditori, la velocità di spedizione è diventata quasi due volte più importante rispetto alla disponibilità dei resi gratuiti, con il 40% di preferenze rispetto al 24%.
Addirittura, secondo il sondaggio dell’Università, molti consumatori non avrebbero problemi a pagare la spedizione di ritorno nel caso in cui fosse necessario fare il reso.
Ecco perché anche Zara sta prendendo le contromisure, eliminando i resi gratuiti in quasi tutti i mercati, e lasciando, invece, la possibilità di consegnare la merce da rendere in un negozio fisico, senza sostenere spese aggiuntive.
Se anche l’azienda spagnola sta modificando il tiro, dunque, si tratta di un cambio di rotta di cui non ci si può non accorgere.
Durante lo studio, alla domanda sui tre fattori più importanti nella scelta di un acquisto, gli intervistati hanno stilato una classifica che vede:
- prima il costo di consegna;
- poi il prezzo del prodotto;
- infine la velocità di spedizione.
Tra le righe di questo dato, si legge che per i consumatori non è neanche un problema pagare per una spedizione più veloce, purché ci sia un equilibrio tra costo di spedizione e costo del prodotto, e i tempi siano effettivamente rispettati.
Il 75% di loro, infatti, afferma di aver pagato per ricevere la consegna più velocemente rispetto ai tempi previsti con la spedizione standard o gratuita proposta dal rivenditore, sempre tenendo presente che il costo aggiuntivo fosse proporzionalmente ragionevole rispetto a quello del bene acquistato.
Seguendo questo principio, Amazon ha abituato i consumatori a spedizioni veloci e gratuite, che però “cozzano” con la filosofia (retrograda) della stragrande maggioranza delle attività.
Ovviamente questo ha fruttato, perché al di là della vasta scelta di prodotti che chiunque può trovare sull’Ecommerce n1 al mondo, è l’efficienza nel servizio a pagare le gite in razzo spaziale di Jeff Bezos.
Quando un cliente è soddisfatto acquista più frequentemente e se la sua esperienza è resa comoda da spedizioni veloci e rassicuranti, acquisterà sempre più, con più facilità.
È chiaro che garantire un servizio super veloce è complicato, se ci si affida ai soliti provider sempre mal organizzati e decisamente troppo costosi per il servizio offerto.
Velocità di consegna
A maggior ragione, dunque, è impensabile non ascoltare le richieste di qualsiasi tipo di consumatore, che, nella scala decisionale, ha come fattore determinante la velocità di consegna relativamente all’equilibrio tra il costo di quest’ultima e quello del prodotto.
Ovvio è che chi riesce a garantire spedizioni gratuite entro un giorno come Amazon, ha vinto in partenza.
Ma almeno inizialmente, basterebbe riuscire a rendere le spedizioni più rapide della media di 5,5 giorni lavorativi su cui viaggiano tutte le aziende.
Gli imprenditori sono quindi messi davanti a una scelta:
- da una parte continuare a puntare tutto sul prodotto, sperando che basti a sopperire i bisogni di un mercato che vuole sempre più “tutto subito”;
- dall’altra, trovare qualcuno in grado di garantire un’efficienza di servizio di consegna superiore alla media, per aumentare le preferenze del proprio pubblico e schiacciare la concorrenza.
Amazon non è nata con un fatturato di 514 miliardi di dollari, ma se l’è costruito nel tempo.
Ha capito che per raggiungere il successo doveva rendere il business “Customer First” (o “Cliente Centrico”), e far ruotare tutto attorno alle necessità dei consumatori.
E se è diventata leader mondiale, è perché continua a farlo, fatturarando ogni anno di più.
Se l’ha fatto Amazon, chiunque può riuscirci.
Soprattutto con un partner in grado di assicurare consegne entro 24h, senza rischi di danneggiamento o altro.
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