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La sostenibilità tende la mano alla logistica

Il mondo dei trasporti è in continua evoluzione e tantissime aziende – per abbattere i costi – stanno sfruttando la forza del vento per trasportare i container da un angolo del mondo all’altro.
Il mondo della logistica sta per abbandonare camion, furgoni, aerei e treni per il trasporto delle merci?

Non è un mistero: il 2022 è stato un anno catastrofico per il tessuto imprenditoriale italiano ed europeo.

Secondo i dati ISTAT, infatti, solo nel primo trimestre del 2022 nel Belpaese sono fallite circa 1.940 imprese.

I settori più colpiti sono stati il commercio all’ingrosso e al dettaglio, con 470 aziende che hanno abbassato la saracinesca per sempre, e il settore delle costruzioni, con 392 attività chiuse.

L’aumento del costo dell’energia elettrica, del gas, della benzina e delle materie prime è stato un duro colpo per tanti imprenditori, costretti a rinunciare ai propri progetti, a licenziare i loro collaboratori più stretti e a dire addio a tutti quei clienti affezionati che avevano riposto grande fiducia nei loro prodotti e servizi.

Purtroppo gli effetti della crisi economica hanno colpito anche il settore della logistica

Anche in questo comparto l’aumento dei costi della benzina e quelli dell’energia elettrica sono stati un duro colpo, specialmente per le aziende che trasportano le merci su strada avvalendosi di autocarri, autoarticolati e furgoni.

Chiuderanno i battenti tantissime aziende anche nel settore della logistica?

A dir la verità, no. Anzi, dalla Francia stanno arrivando notizie molto incoraggianti che fanno ben sperare tutti gli imprenditori nel settore della supply chain.

Da inizio anno, l’associazione degli spedizionieri francesi, l’AUTF, ha iniziato a sostenere tutti quei progetti definiti “eco-responsabili”, ovvero che riducono notevolmente l’utilizzo di carbonio e di energia elettrica per il trasporto delle merci.

Tra questi progetti sta riscuotendo tantissima approvazione quello delle navi cargo a vela via mare

Non è un caso se molte riviste di settore in questi giorni stanno parlando dell’azienda francese Neoline, intenzionata a lanciare una nuova linea transatlantica tra Saint-Nazaire e i porti di Halifax (Canada) e Baltimora (Stati Uniti), servita da due navi ognuna delle quali ha una capacità di 280 TEU ed è in grado di compiere due viaggi al mese interamente alimentati dal vento.

Oltre a Neoline, anche la Zephyr et Boree – un’altra azienda francese che opera nel mondo della supply chain – ha deciso di optare per i trasporti via mare e sta per far salpare in mare “La Canopée”, una nave di 121 metri con 4 vele articolate che nel 2023 farà i suoi primi viaggi nella Guyana francese per trasportare alcuni pezzi del lanciatore spaziale Ariane.

Il mondo della logistica sta per dire addio al trasporto su strada?

È davvero difficile rispondere alla domanda.

L’unica certezza che abbiamo in questo momento è che chi opera nel mondo della logistica, per sopravvivere, deve riuscire a superare ostacoli come l’aumento dei prezzi della benzina e dell’energia elettrica, e deve iniziare a sviluppare progetti sostenibili per abbattere i costi e per diminuire i tassi di inquinamento.

Tra questi progetti legati alla sostenibilità ambientale il più interessante è proprio quello delle navi cargo a vela e, fortunatamente, nel mondo ci sono tanti modelli da cui si potrebbe prendere esempio.

Uno su tutti è il progetto Wind Powered Car Carrier, sviluppato all’inizio del 2020 da un consorzio svedese.

Per rendere il trasporto via mare sostenibile, il consorzio svedese sta progettando una nave cargo a vela di grandi dimensioni che riuscirà a trasportare quasi 7.000 veicoli al suo interno, e che sarà in grado di abbattere le emissioni inquinanti di una traversata atlantica del 90%.

Secondo quanto riportato dal KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma, per realizzare questa “super nave” è stato utilizzato dagli ingegneri un mix di tecnologie aeronautiche e navali per riuscire a sfruttare nel modo migliore possibile il vento.

Quest’ultimo, infatti, andrà a sprigionare la sua forza su delle vele realizzate in materiali compositi che raggiungeranno un’altezza di ben 80 metri.

Insomma, un progetto innovativo che fa ben sperare in un futuro a impatto zero per il mondo della logistica e che spinge me e tutti gli altri imprenditori che operano in questo comparto a fare del nostro meglio per ridurre l’utilizzo del carburante e di altre sostanze inquinanti.

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