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La brexit e l’impatto sulla logistica

Spedire in UK è diventato più complicato. Cosa è cambiato per le aziende che operano nel mondo della supply chain?

È passato poco più di un anno dall’entrata in vigore di tutte quelle norme che regolamentano l’importazione e l’esportazione di merci provenienti dall’Unione Europea e da altri continenti e dirette verso l’Inghilterra.

Le nuove regole – frutto di un accordo che è stato raggiunto dopo 4 anni di negoziazioni – hanno generato l’introduzione di norme doganali che già nei primi mesi del 2021 hanno causato una serie di problemi alle aziende che si occupano di logistica.

Il problema più importante riguarda il costo dello spostamento delle merci verso il Regno Unito. Spedire dall’Italia verso l’Inghilterra è diventato 3 volte più costoso rispetto al 2020 per via delle nuove procedure doganali imposte dal Governo d’oltremanica.

Ad esempio, la tariffa per un carico completo che generalmente viene definito FTL (Full Truck Loaded) è raddoppiato già nei primi mesi del 2022. Se a inizio 2021 oscillava tra gli 1,5 e i 3 euro al chilometro per viaggio, ora varia tra 3 e 5 euro al chilometro.

Ovviamente, questo aumento di prezzo sta mandando nel panico sia tantissimi imprenditori che hanno la necessità di spedire le proprie merci nel Regno Unito e sia quelli che operano nel mondo della supply chain.

Dunque sempre di più le aziende che si occupano di trasporti internazionali stanno cercando di abbattere i costi delle spedizioni optando per soluzioni sostenibili, proprio come la progettazione delle nuove navi cargo a vela di cui parlo nell’articolo che trovi nella sezione Logistica & Sostenibilità a pagina 00.

Tornando alla Brexit e ai grattacapi che sta causando al comparto della logistica, quali sono i motivi dell’aumento delle tariffe?

#1 I tempi di attesa dei mezzi per il disbrigo delle pratiche doganali sia in entrata che in uscita dal Regno Unito

Se fino al 2020 l’ingresso in terra britannica era semplice per i trasportatori, ora è molto più complesso perché il controllo dei carichi da parte delle autorità britanniche è stato intensificato e perché è stato introdotto il GRM (“Goods Movement Reference”), un numero di identificazione che le aziende che effettuano esportazioni dall’Unione Europea verso il Regno Unito (e viceversa) devono obbligatoriamente mostrare in dogana.

#2 La carenza di autisti

Per via delle nuove norme molti autisti hanno deciso di evitare tutti i viaggi in direzione del Regno Unito. I controlli sono eccessivi e si perdono tantissime ore per il controllo delle merci alla dogana.

Altro aspetto da non sottovalutare è il fatto che in questo momento anche il Regno Unito sta avendo grandi problemi nel reclutare nuovi driver. La maggior parte degli autisti proviene da nazioni come Bulgaria, Ungheria, Romania e Albania e, a seguito delle nuove norme introdotte dalla Brexit, molti di loro hanno stanno lasciando l’Inghilterra per spostarsi in nazioni dell’Unione Europea in cui non hanno bisogno del passaporto per poter lavorare.

#3 Guerra in Ucraina e Covid-19

La guerra tra Russia e Ucraina e la pandemia che tra il 2020 e il 2021 ha mandato in ginocchio l’intera economia mondiale hanno influito anche sull’aumento delle tariffe per le spedizioni verso l’Inghilterra e viceversa.

Per via della guerra e dell’impatto del Covid-19 sul sistema economico europeo e mondiale, è aumentato il prezzo del gasolio (rispetto a inizio anno il suo costo è cresciuto del 69%).

Questo aumento ha influito sui costi delle spedizioni e in particolare sulle tariffe dei cosiddetti “carichi completi TFL”.

Insomma, la Brexit ha generato una serie di disagi, e per gli imprenditori che sono costretti a spedire i loro prodotti oltremanica è un grande problema.

Provo a immaginare tutte quelle piccole aziende italiane che producono generi alimentari come parmigiano, vino, spumante e panificati molto richiesti in Inghilterra che ora si trovano in grande difficoltà sia per i tempi di spedizione e sia per l’aumento dei costi di trasporto.

Non è affatto facile ed è per questo motivo che li invito ad affidarsi ad aziende che operano nel mondo della logistica con una lunga esperienza alle spalle e un servizio di assistenza clienti efficiente, sempre operativo e pronto a assistere l’imprenditore o il responsabile della logistica in qualsiasi momento.

Detto ciò, anche se è diventato sicuramente più complicato spedire merce verso il Regno Unico, è possibile continuare a farlo trovando delle valide soluzioni con un partner professionale, affidabile e navigato come Logistics4You.

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