Oggi nemmeno avere una sfera di cristallo sarebbe sufficiente per “leggere” in anticipo dove va il mercato: ecco il tuo asso nella manica per non finire mai spalle al muro
“Chi vuol essere lieto, sia: di doman non c’è certezza”, scriveva Lorenzo de’ Medici (detto Il Magnifico) in un suo celebre componimento poetico del 1490, nel quale invitava le nuove generazioni a godere delle gioie della vita e alla spensieratezza di cui la giovinezza è simbolo.
Ma se buttiamo l’occhio sui continui ribaltoni che sono ormai all’ordine del giorno in moltissime supply chain globali, ci viene da dire che soprattutto per chi lavora nella logistica “del doman non v’è certezza”.
Un esempio su tutti della mancanza di certezze è sicuramente ciò che è accaduto al mercato di microchip e semiconduttori negli ultimi tre anni.
L’espressione “crisi dei semiconduttori” oggi, infatti, non stupisce più nessuno: a partire dal 2020 è stato un tema centrale nei “salotti imprenditoriali” di ogni angolo del mondo. Se n’è parlato così tanto al punto che perfino tra i non addetti ai lavori è diventata una questione ben nota.
Ed è proprio dallo scoppio della crisi dei semiconduttori che arriva la prima lezione su quanto sia diventato impossibile prevedere il futuro: saranno sempre più frequenti le crisi di origini multi-fattoriale, scatenate da eventi totalmente fuori dal controllo di qualunque imprenditore, manager o responsabile della logistica.
Nel caso della carenza di semiconduttori, contemporaneamente si sono verificati:
- la pandemia di COVID-19, che ha fermato mezzo mondo per quasi due anni, durante i quali gli impianti di produzione sono stati chiusi, causando l’esaurimento delle scorte;
- come conseguenza diretta della pandemia, centinaia di milioni di persone sono state costrette a rimanere chiuse in casa, sentendo così l’esigenza di aggiornare i propri dispositivi elettronici (computer, webcam, ecc..) sia per lavorare che al fine d’intrattenimento;
- nell’ambito della guerra commerciale tra U.S.A. e Cina, nel 2020 il governo degli Stati Uniti ha imposto restrizioni al più grande produttore di microchip della Cina, rendendo così più difficile la vendita alle aziende americane, obbligando quest’ultime a rivolgersi ad altri fornitori, che però non sono stati in grado di soddisfare subito la crescente richiesta;
- nel 2021, Taiwan, centro nevralgico globale nella produzione di semiconduttori, ha subito la peggior siccità degli ultimi 50 anni, causando forti problemi alle aziende produttrici di microchip (in quanto grandi utilizzatrici di acqua nei propri processi);
- anche il boom delle cryptovalute tra il 2020 e il 2022 ha fatto la sua parte, perché il processo di estrazione delle crypto (il cosiddetto mining) necessita di una grandissima potenza di calcolo e, di conseguenza, di microchip che quindi vengono tolti ad altri settori.
La tempesta perfetta, la chiamerebbe qualcuno.
Una tempesta che oggi però non solo si è dissolta, ma ha addirittura portato il “vento” a soffiare nella direzione opposta.
Negli ultimi mesi, infatti, si rincorrono le notizie di grandi player dell’elettronica di consumo, dell’automotive e di tutti quei settori che fanno ampio uso di semiconduttori, che annunciano una situazione diametralmente opposta: ci sono troppi microchip sul mercato.
Una delle ultime aziende a riadattare le proprie strategie in tal senso è stata la Micron Technology, una multinazionale americana specializzata appunto nella produzione di soluzioni di memoria a semiconduttore.
Il board di Micron Technology ha dichiarato che prevede di ridurre drasticamente (fino al 50%) la spesa per la produzione di microchip durante il 2023, per far fronte a un calo della domanda senza precedenti in tutti i mercati finali.
Domanda di dispositivi elettronici e automobili affossata dalle incertezze
Gli analisti stimano che il mercato globale dei semiconduttori si contrarrà del 3.6% durante il 2023, a causa appunto di una domanda di dispositivi elettronici e automobili affossata dalle incertezze causate dalla guerra in Ucraina, dall’inflazione galoppante e dallo spettro di una imminente recessione economica.
Anche questi ultimi sono fattori difficilmente prevedibili e ben lontani dal benché minimo controllo da parte di chi poi deve operare sul mercato e deve mandare avanti la propria azienda in base a essi.
È interessante notare, quindi, come in pochi mesi si sia passati da una carenza totale di microchip, che ha mandato in crisi molti settori produttivi, a un eccesso di microchip disponibili sul mercato, che sta imponendo alle aziende di rivedere tutti i propri piani (fatti pochi mesi prima) e di rallentare alcuni investimenti programmati.
Nuova normalità alla quale abituarci
Situazioni come questa, purtroppo, diventeranno sempre più frequenti. Una nuova normalità alla quale abituarci, in questo mondo in cui le supply chain sono globalizzate e strettamente interconnesse.
Scossoni veloci e imprevedibili come quelli che hanno colpito il mercato dei semiconduttori saranno quasi impossibili da “leggere” prima del tempo; anticipare il mercato sarà sempre più difficile.
Ecco perché, per tutelarsi dalle difficoltà e avere una “polizza” contro gli imprevisti che possono affossare la propria supply chain, è necessario poter sempre contare su una catena logistica veloce, capace di reagire immediatamente alle criticità che emergono da ogni angolo.
E in tal senso Logistics4You, con le proprie consegne espresse, dedicate e garantite e il proprio servizio clienti attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, è decisamente un asset importante da integrare nella propria strategia di gestione logistica.
Se vuoi leggere il magazine Scarica – Edizione Marzo 2023.
Per avere maggiori informazioni o richiedere subito una Spedizione Espressa e Dedicata, clicca qui.
Seguici su Linkedin!