“In 6 anni abbiamo imparato molto su come costruire e gestire una fabbrica di batterie per veicoli elettrici negli Stati Uniti”

Questo è ciò che ha dichiarato il responsabile della produzione di batterie Panasonic, dopo aver ritardato per sei anni la produzione e aver causato enormi buchi nel conto in banca dell’azienda

Facciamo chiarezza: una delle più grandi imprese al mondo, ideata e gestita dall’uomo più ricco al mondo, Elon Musk, non molto tempo fa ha deciso di affidare la produzione delle batterie per le sue Tesla alla Panasonic.

Un accordo stellare, che inorgoglirebbe e riempirebbe di soldi qualsiasi azienda.

Peccato che dal momento in cui i contratti sono stati firmati, è partita l’Odissea delle batterie perdute. Ciò che sembrava semplice come bere un bicchier d’acqua, alla fine è risultato essere un incubo. Soprattutto perché nel piatto c’erano tanti soldi.

Se, quando un nuovo progetto prende forma, non si dà il giusto peso alla logistica, infatti, i risultati saranno sempre insufficienti.

Nel 2023 pensare di poter “ingannare” qualcuno assicurandogli di poter adempiere a dei compiti senza fare prima le giuste valutazioni, è assolutamente controproducente.

Perché alla fine, tutte le parti restano con un pugno di mosche in mano, a meno che non si tratti di truffe “geniali”. Ma per fortuna non è questo il caso.

A ogni modo, che siano tanti o siano pochi, è sempre di soldi che si parla… e di business che da crescere si ritrovano a precipitare.

Ma torniamo a noi: di quale incredibile colpa si sarà mai macchiata la Panasonic nei confronti di Tesla?

In realtà non è di colpe che parliamo in questo articolo, ma di attenzione all’organizzazione e alla logistica: perché se vieni incaricato di produrre batterie per veicoli elettrici unici al mondo, non puoi permetterti di sbagliare.

Devi calcolare tutto nel minimo dettaglio e garantire un servizio eccellente, efficiente e soprattutto, veloce.

Quando questo non accade, le cause, stranamente, si trovano sempre nella logistica.

Perché se Panasonic prima di aprire fabbriche in giro per il mondo, si fosse accertata che i suoi metodi di produzione non erano compatibili con la dimensione delle mani dell’operaio medio americano, probabilmente sarebbero riusciti a trovare soluzioni alternative e raggiungere un risultato in molto meno di 6 anni.

Come ad esempio produrre in Giappone e spedire in meno di 24h, senza rischi (e con meno dispendio economico).

Fin dall’inizio di questa “tarantella nippo-napoletana”, infatti, la Panasonic ha dovuto fare i conti con il problema che le sofisticate attrezzature per la produzione di batterie, progettate per lavoratori orientali che notoriamente dispongono di mani più piccole rispetto agli occidentali, non fossero adattabili agli americani.

Un problemino niente male, visto che seppur sia un prodotto luxury, la produzione di automobili Tesla di certo non è risicata.
A questo punto ti starai chiedendo: qual è stata, quindi, la soluzione trovata da una grande azienda come Panasonic?

Adattare le macchine ai suoi nuovi dipendenti. Ma non solo, perché come se non bastasse, ovviamente, hanno ritenuto necessario addestrare i nuovi operai all’assemblaggio dei pezzi.

Hai idea del disservizio che questo insano meccanismo ha causato? Ritardi, su ritardi, su ritardi.

E alla fine, ecco cosa ne hanno ricavato:

  • Tesla si è ritrovata con auto pronte in tutto, tranne che per le batterie;
  • Panasonic, invece, ha “approfittato” degli errori commessi per fare palestra e “imparare” ad aprire e gestire una fabbrica di batterie elettriche in Occidente.

Sembra una storia comica, perché oltre tutto, per via di un sussidio concesso dagli Stati Uniti (forse per pietà) per la produzione di batterie elettriche, in Panasonic sono convinti che quei 6 anni abbiano fruttato.

Per sua fortuna, Tesla può contare su un CDA diverso da quello di Panasonic, che senza perdere tempo, dopo aver capito l’andazzo, ha deciso di auto produrre le batterie diventando pergiunta il primo concorrente di Panasonic.

Alla fine della fiera, insomma, si è arrivati a un lieto fine: le batterie che Tesla voleva, in qualche modo sono arrivate. E Panasonic, con “ben 6 anni di esperienza alle spalle”, è pronta a riempire l’America di fabbriche per produrre batterie elettriche.

Chi riesce a leggere tra le righe, si accorgerà senza dubbio che nel mezzo di questa avvincente storia, ci sono investimenti buttati per aria, introiti mancati e una miriade di clienti insoddisfatti.

Il male assoluto per qualsiasi azienda.

Poteva andare diversamente?

Sicuramente, perché se avessero fatto maggiore attenzione alla logistica, il progetto sarebbe stato impostato diversamente.

Mi auguro che non stia ridendo sotto i baffi e che, anzi, abbia letto con molta attenzione questo articolo, perché se grandi aziende possono contare su patrimoni infiniti grazie ai quali se cadono, si rialzano senza problemi facendo anche finta di niente, un’azienda piccola non può permetterselo… e al minimo errore, crolla.

Per questo motivo, non devi mai tralasciare l’importanza di offrire un servizio sempre impeccabile, efficiente e veloce.

Perché il guadagno di un’azienda è direttamente proporzionale alla soddisfazione dei clienti.

E i clienti sono soddisfatti solo quando ricevono ciò che ordinano in perfette condizioni e in pochissimo tempo.

Per questo noi di Logistics4You affianchiamo aziende ambiziose, per consegnare i loro prodotti entro 24h senza rischi.

Siamo specialisti delle spedizioni urgenti ed espresse da più di un quarto di secolo, perché già 30 anni fa avevamo capito che dietro il successo di un’azienda, c’è una logistica che funziona.

Se vuoi leggere il Magazine della Logistica clicca qui.

Per avere maggiori informazioni o richiedere subito una Spedizione Espressa e Dedicata, clicca qui.

Seguici su Linkedin!